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al testo di Andrea Calcagnile
Vilt
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Oh maledetta e insidiosa paura! Mi hai portato via la cura, quella di allora e questa di ora. La vita non è uguale per tutti, c’è chi mangia i semi e chi i frutti, io mangio accanto al timore e chissà come ne soffre il mio cuore. Vorrei alzarmi e gridare, chiudere gli occhi e scordare l’attimo che mi colmò di tormento, a causa di un errore fatto in quel momento, eppure tutti sbagliamo, ma non tutti ci angosciamo. Oh quanto è bello il suono del vento! Lo scruto come se fosse un portento, il vento è libero come un uccello ed io chiuso come un asinello. Viltà, un giorno me la pagherai, ti sconfiggerò e te ne pentirai, sei la rovina di ogni essere umano e nessuno ti vuole stringere la mano. Alla morte darò la soddisfazione di non aver vissuto con un’inclinazione, ma un giorno il mio sogno realizzerò, vivrò libero nell’aria quieta e volerò.
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